La prima volta e la felicità

Ci sono dei momenti della vita che non dimentichi, fatti di sensazioni nuove, tutte insieme, che ti fanno sentire una persona diversa, comprendi che per te c’è stata una svolta. Con lo scorrere del tempo, riesci a ridimensionare tante situazioni ma nel tuo cuore quando si ripresenta il ricordo, le emozioni si accendono come se fosse appena successo.


E’ accaduto un giorno di maggio. Avevo compiuto gli anni da poco, e uno degli uomini più importanti della mia vita, mi accompagna nella mia stanza, vicino al letto. Non sapevo che cosa mi aspettasse, perché lui era lì in quel momento? Cosa voleva fare?
Sento che scarta qualcosa, poi me lo dà in mano e mi dice: io so che questa cosa ti piace, che la vuoi da molto. Ora prendilo, infilalo dentro, e divertiti.

Dedicato ai curiosi che pensavano parlassi di qualcos’altro


No, mi dispiace signori.
Forse speravate che fossi impazzita di colpo, e mi fossi messa a raccontare le mie esperienze sessuali sul blog. No, mi dispiace molto; in realtà sto soltanto parlando della mia prima volta con il mangiadischi e un 45 giri.
Il mio primo, primissimo disco, è stato proprio questo: Felicità, di Albano e Romina Power. Fu proprio una settimana dopo il mio quinto compleanno che il mio amatissimo nonno mi regalò il mangiadischi della philips, a corrente e a batterie, con insieme il 45 giri della canzone Felicità uscita nel 1982 ma che in quel periodo andava abbastanza tra televisione e radio, e mi piaceva un sacco.
Davvero, all’epoca non avevo mai visto un disco in prima persona. In famiglia avevamo il giradischi grande, e a casa mettevano i dischi sempre i miei genitori e non avevo mai avuto modo di capire come funzionassero. Finalmente per me quel mangiadischi significava autonomia. Certo, conoscevo i dischi delle bambole, quelli piccoli, di cui parlerò probabilmente ancora nel blog, ma pensavo che per me la musica fosse qualcosa di non accessibile, che dovesse sempre arrivare da altri. Pensavo che le radio fossero in mano al re, me lo ricordo ancora.
Insomma, presi il disco in mano e chiesi a nonno se quello era un piatto. No” E’ un disco! Adesso lo prendi e lo infili qui dentro. Il disco scomparve all’interno della fessurina. Non feci in tempo a dire: Ma è sparito! Se l’è mangiato! che quel ritmo trascinante di batteria ha iniziato a suonare. Uno, due, tre, quattro. Un passo, l’altro, inizio a muovermi a ritmo. Poi comincia la parte cantata, e con questa anch’io accenno a canticchiare le parole di quel brano che tanto mi piaceva.
Per me quello, è stato davvero un momento di felicità e non solo per il titolo della canzone che di per sé adesso a posteriori considero molto stupida; ma da quel momento, potevo iniziare davvero a scegliere. A chiedere quali dischi volessi comprare e mettermi su le canzoni senza doverle per forza chiedere. Ho iniziato a capire che tutte le favole e musiche provenienti dal giradischi ora erano in mio potere, potevo metterle quante volte desideravo senza andare a svegliare nessuno. E’ stata davvero la svolta, la nascita della mia passione per la musica.
Ora stavo lavorando, con delle attività che mi stanno mettendo parecchio sotto pressione e nella selezione musicale in rotazione su Apple music, ad un certo punto è partito quel brano, Felicità.
Il ricordo è riaffiorato così, violento, come fosse un pupazzo a molla che scatta fuori dalla scatola chiusa per troppo tempo; per cui ho deciso: questo, è un ricordo che voglio vivere, e voglio condividere.