basta social network!

Facile a dirsi ma non a farsi: in queste settimane ho capito quanto sia difficile essere pescatori e non pesci quando si ha a che fare con la rete.

Social network, basta!

Cambiare l’ordine delle parole cambia anche il significato. “Basta social network” sì, per quanto possibile cerco di evitare la loro frequentazione ormai. Ma vorrei tanto dire “social network, basta! Smettetela, avete rotto il cazzo”.

Come detto nell’articolo “scrivere per curarsi sono settimane che mi trovo in difficoltà e da quando il 24 febbraio il conflitto armato in est Europa è iniziato, la situazione è peggiorata fino a che sono crollata di brutto.

Il mio amico e collaboratore Alessandro detto “Gifter” non usa i social e io mi sono sempre chiesta, dal 2019 che lo conosco, come diavolo ha fatto a non interessarsene. “Perché sono tossici”, mi ha detto. “Ci sono contenuti degni di nota ma li trovi solo dopo aver rovistato in mezzo a tonnellate di spazzatura”.

Sono andata avanti dal 7 febbraio fino al 27 a guardarmi ogni tot ore le notizie su televideo rai o sui siti web dei giornali, sulle pagine più o meno generaliste; i profili dei miei amici ogni giorno dalla mattina partivano coi post su bombe qua bombe là, terza guerra mondiale, conflitto nucleare…

Fino a che il mio cervello ha fatto boom, proprio come una bomba atomica, e ho preso la decisione definitiva: dal 27 febbraio in poi ho disattivato uno per uno tutti i miei contatti più prolissi nei social o, almeno, quelli che pubblicano articoli o addirittura opinioni personali sull’argomento est Europa. Basta. Stop.

Piacere fisico

Qualcuno si chiederà: Oh! Ma in giro per il mondo c’è gente che soffre e tu parli di erotismo? Sì, proprio così. Perché quando mi sono resa conto di aver bisogno d’aiuto e per prima cosa ho eliminato i contatti tossici e la lettura compulsiva dei notiziari, ho notato quanto malgrado i problemi del mondo comunque restino, io mi sentissi come qualcuno che respira aria buona dopo esser stato per diversi minuti in una stanza piena di aria pesante.

E c’entra con l’erotismo perché mi sono accorta di come la gente anziché aiutarsi in questo periodo poco bello, provi piacere nell’alimentare il proprio e altrui panico. In questi due anni dove la comunicazione social è stata il mezzo principale di contatto col mondo per via del covid, si è passati dal “non ci si bacia più non ci si tocca più rimarremo sempre con la mascherina la ‘nuova normalità’ ci terremo sempre il green pass”… a “la fine del mondo la terza guerra mondiale il conflitto nucleare la morte dell’occidente la fine del mondo per come lo conosciamo…”

Mai nessuno, proprio nessuno, che abbia detto nell’uno e nell’altro caso: “non so, non ho idea di come andrà il futuro. Ci tocca prendere quello che viene perché non dipende da noi, intanto cerchiamo di vivere però!”

E la peggiore eccitazione erotica da alimentatori di panico l’ho vista nei commenti della pagina social da cui ho tratto questo articolo molto interessante e, soprattutto, scientifico: “La guerra nucleare è possibile?

SPOILER: NO. Evito di entrare nel merito perché sono priva di competenze sull’argomento ma sono rimasta basita nel leggere un sacco di persone che anziché provare a discutere nel merito si sono messe ad alimentare il proprio e altrui panico: chi ha i codici, chi non li ha, il pazzo non il pazzo, ci sono anche situazioni illogiche, blah blah blah.

E allora sapete che c’è? Andate anche affanculo perché io l’irrazionalità e le paure sto cercando di superarle. Quindi, siccome non potete andarci da soli, vi ci mando io. Basta, social network. Basta! Mi servite solo per il poco traffico che mi date sul mio lavoro di scrittura, i PlusBrothers.