Ultimo saluto al maestro Andrea Camilleri

Questo articolo è una lettera per dare un ultimo saluto al maestro Andrea Camilleri.
17 giugno 2019: Andrea Camilleri viene ricoverato in ospedale a Roma. Arresto cardiaco.
17 luglio 2019: arriva da varie fonti la notizia: è morto Andrea Camilleri: sono felice e non ho paura di morire.
93 anni, una vita vissuta fino all’ultimo, svolgendo il lavoro che tanto amava: Scrivere. E allora, quale miglior modo di salutarlo, se non scrivendo?
L’ultimo saluto al maestro Andrea Camilleri deve necessariamente essere una lettera!

Caro maestro Andrea,
sono una sua ammiratrice da tempo, Lei è stato l’autore che mi ha iniziato ai libri gialli, thriller, crime, polizieschi.
Sì, maestro, molti che condividono la mia stessa passione hanno iniziato con Christie, Doyle, Simenon. Invece io ho iniziato con Lei: sa com’è, Lei ha perso la vista negli ultimi anni della Sua lunga vita, io sono nata con l’interruttore spento e all’epoca la fruizione di libri era limitatissima: ce n’erano, ma erano gli altri a decidere quali dovevamo leggere, c’erano le nastroteche e biblioteche braille, potevi andare da qua a là: catalogo fornitissimo ma comunque limitato. Io, le dico, ho preferito rinunciare in gran parte alla lettura piuttosto che stare a certe condizioni, lo so che è sbagliato, ma il risultato è che ho iniziato con Lei, ad amare i gialli. Quando a fine anni 90 mandarono in onda le prime due puntate del serial televisivo dedicato ai Suoi libri: Il ladro di merendine, e la voce del violino. C’era l’audiodescrizione, una voce fuori campo che raccontava le scene senza dialogo e a me sembrava di aver conosciuto un nuovo mondo. Ho avuto l’opportunità di appassionarmi alle vicende professionali e umane del Suo personaggio, Salvo Montalbano, che ancora mi accompagna. Lo sa, Maestro Andrea. Ogni volta che posso, guardo e riguardo le puntate di montalbano, il miglior serial televisivo italiano di genere poliziesco, secondo me. Lei è riuscito a creare nei suoi lettori un’empatia verso i personaggi che, nel tempo, non sono mai riuscita a ricreare con altri detective di altri autori, neanche con Kate Burkholder di Linda Castillo, alla quale sono pure affezionata, né con Mila Vasquez di Carrisi, personaggi e autori conosciuti successivamente con l’arrivo dei libri digitali acquistabili su smartphone. A proposito, maestro, le vorrei raccontare una cosa: il primo libro che ho comprato in digitale con l’arrivo della piattaforma Apple books, allora semplicemente iBooks, è stato il suo “Un covo di vipere”. Libro che poi ho riletto anche altre volte.
Ricordo quando seppi che aveva perso la vista, maestro. Quanto la rimproverai affettuosamente per gli strafalcioni fatti sulla storia “il senso del tatto”. Il terranova come cane guida, il cane che attacca altri cani (primo fattore che scarta un cane dalle selezioni per l’addestramento), il bastone che tiene chili di cocaina nelle cavità dei tubolari, roba che un cieco non riuscirebbe neanche a camminarci…E altre che non cito, per non spoilerare oltre. Per non parlare delle altrettante cavolate dette sulla non vedente de “il gioco delle tre carte”, io le tirai affettuosamente le orecchie maestro, avrei voluto essere io a quel punto maestra a lei, cercando di guidarla virtualmente a capire come si potesse vivere con l’interruttore della luce impostato su off, poi ho capito che la sua intelligenza le ha consentito di gestire la condizione al meglio.
Allora sa che le dico, maestro Andrea. Con lei, anche se i suoi libri sono scritti quasi in dialetto e se li leggo con la sintesi vocale mi fanno morire dal ridere, mi sento a casa. Ogni volta che Montalbano compare in tv o sul mio lettore, è come se aprissi la porta di un luogo conosciuto, sicuro. Un porto sicuro in cui rifugiarmi nei momenti critici, la mano esperta del maestro che motiva a non sbagliare.
Un’ultima cosa, maestro: Lei mi ha iniziato, ma poi ho avuto tante, tante esperienze di lettura di libri polizieschi e crime, adesso sono arrivata nel 2019 a mettermi in gioco e scrivere qualcosa anch’io. Uno sceneggiato audio che non ha assolutamente la pretesa di arrivare al suo livello, il genere è diverso, è un fantasy thriller con super eroi, e adesso vorrei soltanto lasciar spazio alla fantasia, per salutarla.
Davanti a me c’è una bella processione, sono tutti i miei personaggi e i suoi, che si sono incontrati per dare un ultimo saluto al maestro Andrea Camilleri. Ci sono eroi ed antieroi, tutti uniti nello stesso dolore. Tutti con un palloncino colorato, in mano, pronti a lanciarlo in direzione del cielo, sperando che il messaggio Le arrivi. Perché non ce l’abbiamo la certezza che Lei sia nel cielo, questo lo dice la religione cristiana, alla quale immagino Lei credeva. E allora cerchiamo di giocare di fortuna.
Ascolti maestro, le spiego la situazione. Il commissario Salvo Montalbano ha lanciato il primo palloncino. C’è Freddie Mercury che li prende e glieli passa, se Lei maestro non è abbastanza svelto e rischia di perderli.
Adesso da Genova ne è partito un altro, glielo manda Livia.
Anche Augello e la moglie Beba glieli stanno tirando, se non fosse che il piccolo Salvuccio se ne vorrebbe tenere uno… Fortuna che c’è Freddie che l’ha sgridato. Arriva!
E niente … Pasqualino Cirrinciò è sempre il solito scapestrato. Ha bucato il pallone ha voluto sentirlo scoppiare! Va bene, lo accetti come saluto anche questo. E sua mamma, la signora Adelina, la domestica di Montalbano, invece ha preferito attaccare al pallone la camicia di Salvo. Quella che gli ha regalato Livia, possibilmente.
Pasquano … eccolo arriva! Il suo pallone ha le carte da poker e la scritta “mi hai scassato i cabbasisi”. No, non le ha messo il cannolo, perché altrimenti la ricotta esposta troppo all’aria e al sole deperisce.
Poi Fazio, Gallo e Galluzzo hanno deciso di unire tre palloni e mandarglieli tutti insieme.
La svedese, Ingrid, arriva anche lei; abbia pazienza. Prima deve legare tutti i palloni alla sua auto, gliel’abbiamo detto che ci vorrebbe un’auto da rally volante. Ma non ascolta…
Catarella è rimasto indietro, non vuole credere che Lei morse, maestro; ci siamo io e Freddie Mercury che stiamo cercando di spiegargli come si fa a lanciare un pallone, lui preferirebbe mandarle una mail, o portarglielo a vossia di pirsona pirsonalmenti. Qui è difficile, io parlo italiano, Freddie parla inglese, Catarella parla una lingua tutta sua, abbiamo difficoltà a tradurre. Quindi al momento si accontenti del pensiero.
Eccolo, arriva anche Nicolò Zito, l’amico giornalista! Abbia pazienza maestro, prima di mandare il suo pallone col logo di rete libera, ha voluto riprendere tutta la scena e farsi un selfie con Freddie! Poi magari stasera va tutto in onda su rete libera. Nicolò ha fatto anche a pugni con quelli di Televigata, i soliti cornuti. Per loro, abbiamo riservato dei palloni con le corna, non fraintenda, non sono per lei. Le corna le hanno messe loro!
E adesso che strano … Anche le famiglie di mafia, i Cuffaro e i Sinagra, si vogliono unire al saluto; loro hanno i palloni a forma di proiettile. Lasciamoglieli mandare! Rispettiamo anche il loro dolore. Mi raccomando però i proiettili veri, quelli, lasciamoli dove stanno! Non tirateli!
Ed ecco una sorpresa…
Lascio entrare i personaggi del mio sceneggiato, mi dispiace solo far conoscere i nostri reciproci eroi -e antieroi- in un’occasione così dolorosa.
Ecco arriva Giangi Bombatomica! Le ha appena lanciato un drone. Lui no, non voleva i palloncini! Catarella si mette in mezzo e vorrebbe lanciarlo anche lui. No, non gli è consentito, già passato il turno.
Arriva Ciccio Sbraga, il suo palloncino ha una telecamera di sorveglianza. Forse serve per consentirle di stare ancora con noi, e parlare con noi, Maestro Andrea.
Eccoli! Manganelli, Filomena e Montalbano che si sono uniti insieme in un rispettoso saluto militare. Anche loro un bel pallone con scritto “ciao andrea!”
Lina Virale ha già lanciato il suo pallone in tutta fretta, lei deve correre in ospedale, la perdoni, siamo in piena emergenza virus. Abbia pazienza.
Alice sempre l’ultima. Sempre coi capelli bagnati e maledizione si è fermata a fare un selfie con Freddie anche lei! Ma che si muova, perché qua stanno finendo i palloni.
Attenzione attenzione. il vecchio Don Balduccio Sinagra ha fermato l’avvocato Bruno Maggio! Stanno discutendo sull’eredità di Don Balduccio… Per fortuna la figlia Michela Maggio gli ha ricordato che non è il momento. Rassegnati lanciano anche loro un pallone, Michela ha offerto in sacrificio la sua cavigliera. Il mio saluto è non rilevabile, ma spero arrivi lo stesso. Con affetto, Michela Maggio.
Marco Martelli e Charlie Cross, arrivano abbracciati. No! Non è il momento, le vostre cose fatele dopo. Charlie lancia il suo pallone, con la scritta: “gift me!” Martelli risponde, un pallone col simbolo del rischio biologico.
Antonio Bombelli vuole lasciare in omaggio il suo bidet, almeno c’è un motivo di lanciarlo dalla finestra. No. Mi oppongo, un bidet non è rispettoso per il maestro Andrea, per cui Antonio Bombelli e la moglie Maria sono definitivamente esclusi.
La manifestazione si è conclusa con un abbraccio collettivo tra i componenti della setta del virus, i sinagra, la squadra di vigata e quella di bombatomica.
Applauso.
Fine
Spero davvero che questo possa essere un degno ultimo saluto al maestro Andrea Camilleri, io da qui posso solo cercare di fare il possibile per seguire il suo esempio e augurare lunga vita a tutti gli autori, alle prime armi o esperti, che l’hanno avuto come motivatore.