ho disdetto sky, e non torno indietro

Sono stata per oltre 10 anni cliente della pay tv Sky; o meglio, il contratto era intestato a mio padre e avevamo un pacchetto che includeva cinema, documentari e ovviamente i canali, non eravamo interessati allo sport.
Per troppo tempo non ho potuto usufruirne, d’altronde nei primi anni 2000 i televisori non avevano alcuna funzione di accessibilità. Ora le cose son cambiate per il digitale terrestre, ma non per le pay tv.

E’ dal 2002 che mi occupo di accessibilità delle nuove tecnologie, ma ho iniziato ad avvicinarmi a quella dei televisori, da circa il 2007 e all’epoca era davvero carente, tanto che intrapresi un dibattito con l’ADUC, un’associazione consumatori, per poter avere il 50% di esenzione dal canone – tassa sul possesso di un dispositivo che potevo usare solo per metà.
Fortunatamente la realtà è cambiata: prima con dei dispositivi in grado di riprodurre la tv in digitale terrestre su pc tramite chiavette USB e antenna, poi tramite rete domestica grazie a delle apparecchiature connesse alla rete locale e l’antenna da tetto. Ma la vera svolta è stata quando hanno iniziato a comparire le smart tv, prima con un’accessibilità rudimentale, poi con tutta l’interfaccia vocalizzata: ora sembra che i modelli migliori siano le LG, con web OS dal 3,5 in poi, le ultime sony e le ultime samsung.

Ma come siamo messi con le pay tv?

Ho sempre avuto sky, del quale non ho potuto usufruire per diversi anni in quanto disponibile solo su televisore, a me inaccessibile. Lo guardava mia madre, pazienza. Che rabbia tutti i concerti dei queen che mi perdevo!
Piano piano, tra il 2010 e il 2013, è uscita l’app Sky go, che consentiva e consente di guardare i contenuti Sky su smartphone, con all’inizio pochi canali, e nel tempo ne ha aggiunti pure altri – però non quello che mi interessava e interessa più di tutti, Crime+investigation.
Comunque mi potevo guardare i miei documentari, e concerti, più o meno liberamente.
Ma non era accessibile l’on demand! Quindi già mi rendevo conto di pagare Sky per un uso davvero ridotto.
Nel tempo l’app Sky go si è aggiornata, prima peggiorando e poi rimettendo a posto l’accessibilità e aggiungendo i contenuti on demand, dei quali tentavo comunque di usufruire dal sito web – skygo.sky.it -.
Metà 2017 iniziano ad annunciare il nuovo decoder, sky q! Visto che nel 2016 a casa del mio ex compagno ho visto la prima televisione lg con accessibilità a bordo, ho sperato: si adegueranno! E ho iniziato a fare il conto alla rovescia.
Piano piano, è uscito il decoder Sky Q e un paio di amici hanno iniziato a provarlo, nonostante dei peggioramenti di accessibilità sull’app per smartphone… Niente. Il decoder non parlava! Nessuna sintesi vocale a bordo.
Aprile 2018 se lo installa anche il mio ex, e io ho la possibilità di provarlo. La situazione era, e rimane, la seguente:

  • televisore LG parlante. Legge tutti i menu, le impostazioni, i canali tv, la guida programmi, diverse app di terze parti, netflix compresa.
  • una volta scelta, dal menu vocalizzato, la sorgente HDMI dove è attaccato il decoder, basta. Il televisore smette di parlare, perché il decoder Sky è sprovvisto di una sintesi vocale nel sistema operativo!

Allora ho letto tutti gli annunci, quando è uscito il primo Sky Q, avevano anticipato la disponibilità a breve dei comandi vocali. Aggiungeranno tutto allora…
Niente da fare. Arrivano i comandi vocali e, senza vedere, puoi soltanto cambiare i canali! Ma se cerchi informazioni o contenuti, niente da fare. Gli puoi dire “cerca un film con Julia roberts”, ma la cosa ridicola è che, a differenza delle aspettative, la risposta del programma arriva solo a schermo. Mentre come tutti gli assistenti vocali che si rispettino, dovrebbe rispondere a voce:
OK! Ho trovato questi film con julia roberts. Film 1, film 2, film 3 … cosa devo fare? Dimmi: riproduci film1 … leggi trama film1 …
Non possiamo sperare in un aggiornamento software, la funzione screen reader, non è assolutamente prevista, quindi anche lo mettessero, uno si trova costretto a cambiare decoder (spererei di essere smentita, a dire il vero).
Tra l’altro la funzione non esiste in Italia ma non esiste neanche all’estero: infatti andando su www.sky.com/accessibility si trovano informazioni sull’app anche per smartphone, la quale per l’italia si è abbastanza unificata. Ma per quanto riguarda altre funzioni di accessibilità, si parla di ingrandimento caratteri, contrasto di colori, sottotitoli, ma nient’altro (per l’italia, su sky.it una pagina sull’accessibilità neanche è presente!
Qualcuno potrebbe obiettare: sì, ma le funzioni principali le usi dall’app!
Ovvio, sì, potrei. Ma, se sky interessa solo a me, e io lo uso dall’app. Perché non mi fai un abbonamento basato su IPTV, ovvero tv via internet, a pagamento, dove io posso solo usufruire delle app senza pagare il decoder e tutto il resto, che non mi serve e potrei non volerlo, dato che non lo posso usare? Netflix me lo permette, e difatti adesso come abbonamenti ho soltanto netflix, PrimeVideo -incluso con amazon prime- e DPlay Plus, che ho iniziato a sperimentare da poco.
La cosa peggiore, davvero peggiore e umiliante, è che questi, da quando ho inviato la PEC per la disdetta, continuano a chiamarmi proponendo offerte improbabili, ma quando gli faccio sapere la vera ragione della mia disdetta, partono con dei “mi dispiace, mi scuso”, e oggi 16 aprile hanno toccato il fondo: “ma scusi, se lei non vede, la tv la ascolta oppure ha un qualcosa che le fa toccare le immagini con le mani?”
Quale limitazione deve avere una persona che si possa immaginare qualcuno in piedi davanti al tv che tocca lo schermo … uno il tv se lo guarderà sul divano!
Per adesso, mi tengo netflix e dplay. Gli altri possono andare al diavolo.
Qualcuno mi ha pure proposto di entrare su qualche iPTV illegale, pur continuando a pagare Sky. Certo come no … violare la legge per far rispettare un proprio diritto, è il modo più giusto per passare dalla ragione al torto.